venerdì 26 marzo 2010

OMEOPATIA: MODALITA’ DI AZIONE


Per capire meglio, facciamo alcuni esempi, che nascono dall’esperienza:

a) Un paziente viene a visita perché è affetto da: ansia, insonnia, tic, turbe digestive. Dall’anamnesi appare molto irritabile, intollerante ad ogni contraddizione, è molto autoritario anche se molto insicuro, bisognoso di appoggio relativo, tanto da non riuscire a star bene in casa, se non è in compagnia, magari con qualcuno che sia nella stanza accanto, ha crisi proprio da uomo “bilioso”, cioè ha spesso grandi esplosioni di rabbia. Il rimedio omeopatico tiene conto dei sintomi sia mentali che fisici di questo soggetto e cerca di curarlo, equilibrando la sua mente e il suo corpo. Il rimedio che nella materia medica omeopatica copre meglio e risponde maggiormente ai sintomi sia mentali che fisici di questo soggetto è “Ljcopodium”. Tale rimedio è in grado di condurre a guarigione un simile soggetto, perché agisce in modo specifico, su di lui. Non esiste il rimedio che cura l’irritabilità o il disturbo digestivo in generale, ma l’irritabilità e il disturbo digestivo propri di quel paziente che si va a curare, come in questo caso.
b) Un altro paziente viene a visita. Dice anch’egli di essere molto irritabile, ha esplosioni di rabbia, ha davvero 1000 cose da fare e, per questo, è molto ansioso. Per poter tenere il ritmo, prende molti caffè, beve alcolici e mangia molti alimenti speziati. E’ il classico “manager”, è il soggetto “agitato” dei nostri giorni. Ha inoltre disturbi digestivi ed è molto sensibile al dolore. A questo soggetto, di solito, viene prescritto “Nux Vomica” perché la sua irritabilità e i suoi problemi fisici non sono dovuti alla sua insicurezza, come nel caso precedente, ma allo stress di dover gestire 1000 cose. Tutta la sua sintomatologia viene così curata da questo rimedio.
c) Un soggetto viene a visita perché ha problemi di ulcera, disturbi digestivi, cistiti frequenti, crisi respiratorie e dermatiti. Ha, inoltre, grande rabbia che non riesce a manifestare, non ha cioè una rabbia esplosiva, come nei casi precedenti. A tale soggetto viene prescritto il rimedio “Staphisagria” che cura la sua rabbia trattenuta e i consequenziali sintomi fisici. Egli, infatti, non ha rabbia per ansia dovuta alla sua insicurezza, come nel primo caso, né per ansia da stress, come nel secondo. Ha solo grande mortificazione, che lo porta ad avere rabbia: ma la sua rabbia non esplode. Egli, insomma, non riesce, in nessun modo, ad esteriorizzare.

Come abbiamo visto tutti e tre i soggetti sono irritabili, hanno disturbi digestivi, ma nel 1° caso si tratta di un uomo insicuro, che ha precisi sintomi; nel 2° caso si tratta di un paziente stressato dal dover fare tante cose; nel 3° caso la sintomatologia è dovuta alla presenza di tanta rabbia repressa.
Tutti e tre i pazienti sono stati portati a guarigione, dando, di volta in volta, dopo vari controlli, il rimedio adatto.
Le malattie possono essere curate perché è l’ammalato che viene curato, quel malato preciso, nella sua globalità, nella sua interezza di mente – psiche - corpo.
Certamente la Medicina è una, ma i pazienti sono tanti e tutti differenti, in salute e in ogni stato di malattia.