venerdì 26 marzo 2010

OMEOPATIA UNICISTA

Hahnemann, fondatore della medicina omeopatica, nacque in Germania nel 1755. Un giorno lesse un libro di Cullen, medico scozzese, e fu colpito da ciò che veniva descritto nel capitolo decimo dove si affermava che coloro i quali erano addetti alla lavorazione delle piante da cui si estraeva il chinino, manifestavano un’intossicazione con febbre simile a quella provocata dalla malaria. Hahnemann, allora, decise di provare su se stesso la china e verificò che, quando aumentava le dosi, sopraggiungevano forti attacchi di febbri. Da questa esperienza elaborò una legge secondo la quale una sostanza, assunta in dosi tossiche, è in grado di provocare in un individuo sano una determinata malattia e che una persona malata di quella stessa malattia può guarire proprio in seguito all’assunzione della medesima sostanza causa della malattia, se somministrata in dosi attenuate. E’ il principio “Similia similibus curantur” cioè: “Il simile cura il simile”.
La legge dei “simili” sancisce la correlazione fra il potere di una sostanza di alterare lo stato di salute e la sua potenziale azione terapeutica: infatti, ogni sostanza, resa biologicamente attiva, quando è sperimentata sull’uomo sano, provoca una sintomatologia tipica e caratteristica della sostanza stessa.
“Curare secondo la legge di similitudine” significa quindi utilizzare, per la cura, unicamente quelle sostanze che hanno rivelato, in soggetti sani, sintomi transitori simili a quelli mostrati da un determinato soggetto ammalato.
A seguito dei suoi studi, nacque la Medicina “Omeopatica”, dal greco homoios: simile, pathos: malattia. Scrive Hahnemann:
“Una malattia può essere distrutta e guarita con un rimedio che ha la tendenza a produrre una malattia simile e per agire in modo sicuro, durevole, pronto, conviene scegliere in qualunque infermità, un rimedio che sia atto a sviluppare da se stesso una malattia somigliante a quella contro cui è diretto”.

Bisogna, allora, studiare i Sintomi e individuare la sostanza (Simillimum) che è in grado di riprodurre, il più fedelmente possibile, quei sintomi. Questo rimedio, diluito, evita gli effetti tossici e aiuta la Vis Medicatris Nature, forza vitale che è presente nell’organismo, a far riacquistare al corpo malato la salute momentaneamente persa.
Esempio: Nux Vomica che è un emetico (stimola cioè il vomito), se è diluito, viene impiegato dall’omeopatia nella cura di disturbi digestivi.
Nel 1806, Hahnemann pubblicò il suo primo lavoro importante “La medicina dell’esperienza”, che conteneva già le idee fondamentali dell’omeopatia:
1. Le medicine devono essere scelte in base ai sintomi del paziente, senza fare riferimento alla presunta malattia che li avrebbe causati;
2. L’effetto delle medicine si può scoprire solo con esperimenti su persone sane, in quanto nei malati i sintomi di malattia si confondono con quelli causati dalla medicina;
3. Il principio dei simili: “Le medicine devono essere scelte in base alla somiglianza tra i loro effetti e i sintomi del paziente”;
4. Le medicine devono essere date in piccole dosi;
5. Il trattamento deve essere ripetuto soltanto al ripresentarsi dei sintomi.
Hahnemann comprese, inoltre, che la persona da curare è “Una”, è un individuo, per cui lo studio del malato è lo studio del suo comportamento, delle sue paure, emozioni, ecc, tali da potere trovare un “Rimedio Unico” capace di racchiudere i tratti della personalità di quello individuo preciso, che deve essere curato.
Si deduce da quanto esposto, che, mentre la medicina “Allopatica”, cura la malattia in generale, “l’Omeopatia” cura il “malato”, soggetto “Unico e Irripetibile”.
D’altro canto, anche il Ministro della Sanità afferma che la “Salute” non è assenza di malattia ma “Equilibrio”. La definizione convenzionale di malattia è, quindi, rivista alla luce di una analisi più articolata e completa dello stato del paziente, in cui viene incluso ogni aspetto della sua vita: da quello relazionale a quello alimentare e delle sue abitudini, dai sintomi psichici al dolore fisico. La malattia, allora, assume caratteristiche personali, peculiari e straordinarie. Malato e malattia, se osserviamo lo stato di sofferenza di ogni persona, hanno caratteristiche differenti, evidenti nella soggettività psico – fisica.
In sintesi: “Ciò che provoca la malattia nel soggetto sano può guarire, in dosi infinitesimali, uno stato morboso simile”. A partire da una certa quantità infinitesimale, infatti, la risposta non è più simile a quella della dose normale, ma opposta.

IL RIMEDIO OMEOPATICO


“Il rimedio omeopatico non costituisce un rimedio momentaneo che agisce su un organo solamente, ma si distacca dal ruolo tecnico, per tentare di elevarsi e riuscire a capire un uomo in lotta con la propria malattia” (Così Hahnemann).

Ogni rimedio ha in esso un “Principio Attivo Specifico”, sempre presente.
Le medicine omeopatiche derivano dal mondo animale, vegetale, minerale e le sostanze vengono diluite, dinamizzate e mescolate con altre sostanze inerti (saccarosio, lattosio, alcool, glicerina). Si diluisce solo ciò che è solubile, si tritura invece ciò che è insolubile mescolandolo nel mortaio, con il lattosio e poi si dinamizza il tutto con lo “scuotimento”.
In omeopatia si possono distinguere due tipi di rimedi:
Rimedio Simillimum. È il rimedio costituzionale, che agisce sull’intera persona dell’ammalato, nel caso di malattie croniche.
1. Rimedio similis. È quello che viene somministrato quando l’urgenza lo richiede.
2. Antitodo. È il rimedio che annulla o diminuisce gli effetti indesiderati causati dall’assunzione di un precedente rimedio.

Il rimedio omeopatico è lo strumento, altamente individualizzato, prescritto ad un paziente che viene esplorato nella sua identità più intima. Esso risponde alle esigenze di unità del corpo con la mente, della materia con la psiche, è una chiave di serratura personalizzata.
L’omeopatia classica Hahnemanniana non cura la malattia ma il malato, nel senso che essa va ad esplorare la causa che determina la malattia, l’insieme cioè dei fattori mentali e fisici propri del paziente che, non essendo in equilibrio dinamico, sono responsabili del quadro patologico. Solo così si può guarire, curando il malato nella sua globalità. Non si tratta allora di “sopprimere” i sintomi ma di “guarirli”.

OMEOPATIA: MODALITA’ DI AZIONE


Per capire meglio, facciamo alcuni esempi, che nascono dall’esperienza:

a) Un paziente viene a visita perché è affetto da: ansia, insonnia, tic, turbe digestive. Dall’anamnesi appare molto irritabile, intollerante ad ogni contraddizione, è molto autoritario anche se molto insicuro, bisognoso di appoggio relativo, tanto da non riuscire a star bene in casa, se non è in compagnia, magari con qualcuno che sia nella stanza accanto, ha crisi proprio da uomo “bilioso”, cioè ha spesso grandi esplosioni di rabbia. Il rimedio omeopatico tiene conto dei sintomi sia mentali che fisici di questo soggetto e cerca di curarlo, equilibrando la sua mente e il suo corpo. Il rimedio che nella materia medica omeopatica copre meglio e risponde maggiormente ai sintomi sia mentali che fisici di questo soggetto è “Ljcopodium”. Tale rimedio è in grado di condurre a guarigione un simile soggetto, perché agisce in modo specifico, su di lui. Non esiste il rimedio che cura l’irritabilità o il disturbo digestivo in generale, ma l’irritabilità e il disturbo digestivo propri di quel paziente che si va a curare, come in questo caso.
b) Un altro paziente viene a visita. Dice anch’egli di essere molto irritabile, ha esplosioni di rabbia, ha davvero 1000 cose da fare e, per questo, è molto ansioso. Per poter tenere il ritmo, prende molti caffè, beve alcolici e mangia molti alimenti speziati. E’ il classico “manager”, è il soggetto “agitato” dei nostri giorni. Ha inoltre disturbi digestivi ed è molto sensibile al dolore. A questo soggetto, di solito, viene prescritto “Nux Vomica” perché la sua irritabilità e i suoi problemi fisici non sono dovuti alla sua insicurezza, come nel caso precedente, ma allo stress di dover gestire 1000 cose. Tutta la sua sintomatologia viene così curata da questo rimedio.
c) Un soggetto viene a visita perché ha problemi di ulcera, disturbi digestivi, cistiti frequenti, crisi respiratorie e dermatiti. Ha, inoltre, grande rabbia che non riesce a manifestare, non ha cioè una rabbia esplosiva, come nei casi precedenti. A tale soggetto viene prescritto il rimedio “Staphisagria” che cura la sua rabbia trattenuta e i consequenziali sintomi fisici. Egli, infatti, non ha rabbia per ansia dovuta alla sua insicurezza, come nel primo caso, né per ansia da stress, come nel secondo. Ha solo grande mortificazione, che lo porta ad avere rabbia: ma la sua rabbia non esplode. Egli, insomma, non riesce, in nessun modo, ad esteriorizzare.

Come abbiamo visto tutti e tre i soggetti sono irritabili, hanno disturbi digestivi, ma nel 1° caso si tratta di un uomo insicuro, che ha precisi sintomi; nel 2° caso si tratta di un paziente stressato dal dover fare tante cose; nel 3° caso la sintomatologia è dovuta alla presenza di tanta rabbia repressa.
Tutti e tre i pazienti sono stati portati a guarigione, dando, di volta in volta, dopo vari controlli, il rimedio adatto.
Le malattie possono essere curate perché è l’ammalato che viene curato, quel malato preciso, nella sua globalità, nella sua interezza di mente – psiche - corpo.
Certamente la Medicina è una, ma i pazienti sono tanti e tutti differenti, in salute e in ogni stato di malattia.

RICERCA LUIMO

Presso la LUIMO (Libera Università di Medicina Omeopatica di Mergellina - Napoli), è stato svolto un lavoro di ricerca per verificare quali siano i disturbi per i quali viene maggiormente richiesta una visita omeopatica. Sono riassunti in questa tabella

MOTIVI DI RICHIESTA DI VISITA OMEOPATICA

%

Disturbi psichici

14,523

Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti (indefiniti)

11,516

Malattie dell'apparato respiratorio

11,350

Malattie della cute e del tessuto sottocutaneo

9,756

Malattie dell'apparato digerente

9,548

Malattie dell'apparato genitourinario

7,719

Malattie endocrine, nutrizionali, metaboliche e disturbi immunitari

6,001

Prevenzione

7,248

Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo

5,917

Malattie del sistema nervoso e degli organi dei sensi

4,171

Malattie del sistema circolatorio

4,033

Traumatismi e avvelenamenti

3,645

Malattie infettive e parassitarie

1,386

Tumori

1,330

Malattie del sangue e degli organi ematopoietici

0,707

Malformazioni congenite

0,402

Complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio

0,249

Familiarità

0,125

Condizioni morbose di origine perinatale

0,042

Classificazione supplementare dei fattori che influenzano lo stato di salute e il ricorso ai servizi sanitari

0,042

Per ognuna delle persone che soffre di questi disturbi, l'approccio è quello di identificare il suo specifico rimedio.